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Ragazze e ragazzi a piccoli passi

Ciclo 3

Sai che in Italia il diritto di voto alle donne è stato riconosciuto nel 1945? E che in alcuni Paesi le donne hanno bisogno dell’autorizzazione del marito per lavorare? Perché ci sono così poche donne presidenti? Nel mondo, la condizione dei ragazzi e delle ragazze non è affatto paritaria. L'educazione, le tradizioni e le leggi privilegiano i maschi. Da tempo diverse voci si sono levate per combattere le ingiustizie e rivendicare per le donne gli stessi diritti degli uomini in Italia e altrove. Da questa battaglia è nata l'idea di parità che ha già fatto molti progressi.

Il Pianeta nel piatto

Il diritto all'alimentazione raccontato ai bambini

Ciclo 1
Ciclo 2

Una delle sfide più urgenti del nostro pianeta è quella di assicurare all’umanità un’alimentazione sana, nutriente e sostenibile, concetto definito dalla FAO con l’espressione “sicurezza alimentare”. Quale modo migliore per sensibilizzare i più piccoli a questo diritto universale, al consumo sostenibile e alla riduzione degli sprechi se non attraverso rime gioiose? Quattro filastrocche – ognuna accompagnata da schede di approfondimento – narrano altrettante storie legate alla nutrizione e all’agricoltura in Niger, India, Italia e Perù.

La pedagogia della lumaca

Per una scuola lenta e non violenta

Ciclo 1
Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

In questo testo, Gianfranco Zavalloni porta le sue riflessioni concrete e ricche di buon senso sulla necessità di riscoprire il senso della lentezza. Tratte dalla sua intensa esperienza scolastica si rivolge ai docenti in modo semplice e pragmatico con sullo sfondo una visione profonda sul senso del far scuola oggi.

Il viaggiatore «in nero»

Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

Durante un tragitto in tram, un giovane di colore viene pesantemente insultato da una signora anziana. I passeggeri attorno a loro sono testimoni della scena sgradevole. Non intervengono. La gente fa cenni di approvazione, guarda imbarazzata o fa finta di niente. Gli insulti diventano più pesanti, la tensione tra i viaggiatori cresce. La situazione si protrae per due, tre stazioni finchè sale il controllore e chiede i biglietti.

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